AUTOLESIONISMO

floflo ha scritto:

so che farebbe bene anche gridare per risvegliare l'anima dal torpore...

Già...

Citazione :

Elettra: sai nemmeno io lo pensavo! anche quando facevo questo esercizio mi sembrava che non portasse a niente... non mi faceva nè caldo nè freddo... ora invece mi sento davvero male fisicamente quando mi faccio del male

Non stavo affatto mettendo in dubbio qst! Era una riflessione... so che all'uni mi hanno parlato più volte di questa tecnica (saturazione o saziazione se non ricordo male...) ma con il WARNING di non applicarla mai di fronte a comportamenti che potevano nuocere a Sè o all'altro...
il fatto di neutralizzare il gesto, applicando la saziazione solo in fantasia, la trovo una scappatoia interessantissima!

eledra.- ha scritto:

flo flo... hai ragione! il problema è che non lo mollo!! alla fine per un motivo o per un altro finisco sempre per pensare che se cambiassi io le cose andrebbero meglio..che sono io che soffro troppo e inutilmente...
oppure che magari un giorno capisce che sbaglia e smette di trascurarmi..
in realtà non è che mi tratti malissimo.. solo mi ignora e mi dedica poco tempo..ed io ne soffro tanto.. anche dicendoglielo lui non mi dedica altro tempo se non quando fa comodo ha lui..
dovrei lasciarlo ma non riesco

Sento cara Eledra che tendi a colpevolizzare troppo te stessa ed a giustificare troppo lui, quando invece le responsabilità nei rapporti di coppia sono SEMPRE al 50%..

Le domande che dovresti porti sono : lo amo? mi rende felice?
Forse non ci riesci perchè dentro di te senti che quelle attenzioni che tanto "elemosini" non le meriti...e le attenzioni nei rapporti sentimentali (in amore come in amicizia) a mio avviso non si elemosinano ma sono un boomerang di dare e ricevere, non solo di dare...

Un abbraccio

Elettra ha scritto:

D.ssa Michela Guariniello ha scritto:

Cara Elettra,
mi sembra che anche tu ti stia aggrappando alla disperazione per "sopravvivere", non mi sembra tu ti sia arresa nè che tu sia immobile : il coraggio ce l'hai e come, anche se è l'ennesima cosa che ti costa ammettere a te stessa...

Non lo so… questo non è il coraggio. Il coraggio sta nell’affrontare le cose, non nel fuggire…

Insomma: tutti sono capaci di vegetare,che coraggio ci vuole!

Io voglio vivere, ma non ne sono capace, quindi la cosa più logica non è il tirare avanti e sopravvivere ma invece prendere forza e chiudere.

Cara Elettra,
innanzitutto cosa intendi per "prendere forza e chiudere"?

Poi, ti sembra sia più semplice del VIVERE il "vegetare"? A me no, anzi..

Se una persona sopravvive e non vive, vegeta e non vive, non è capace di vivere non vuol dire che non è coraggiosa ma che ha incontrato degli ostacoli nel suo cammino che l'hanno bloccata, se una persona "vegeta" avrà i suoi motivi e sono SEMPRE motivi VALIDI, qualsiasi essi siano.
Il punto di partenza per VIVERE è sentirsi DEGNI di vivere, rispettare sè stessi e soprattutto la propria sofferenza.. Non si impara a vivere, non esiste un manuale ma si vive e basta e si vive arrendendosi alla vita...

Ti lascio con una frase di Fabio Volo che mi ha fatto pensare a te :
"La vita è la droga più potente del mondo. Ti ricordi quando mi hai chiesto se avevo le pastiglie per la felicità? La pastiglia è la vita. Vivi, buttati, apriti, ascoltati. Le tue paure, le tue ansie sono dovute al fatto che tu esisti ma non vivi. Sei castrato nei sentimenti. Sei bloccato. Ti ricordi quella frase di Oscar Wilde? Diceva che vivere era la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste e nulla più."

Un abbraccio forte

floflo ha scritto:

Elettra ha scritto:

[

Io voglio vivere, ma non ne sono capace, quindi la cosa più logica non è il tirare avanti e sopravvivere ma invece prendere forza e chiudere.

https://www.youtube.com/watch?v=PV8LqiC0dL4

so che farebbe bene anche gridare per risvegliare l'anima dal torpore...

Bellissima la canzne Floflo e significativissima!

...vi siete dimenticati di me... vi ho risposto prima...

eledra.. ha scritto:

...vi siete dimenticati di me... vi ho risposto prima...

Io non mi sono dimenticata di te

D.ssa Michela Guariniello ha scritto:

Il punto di partenza per VIVERE è sentirsi DEGNI di vivere, rispettare sè stessi e soprattutto la propria sofferenza..

E' proprio questo il punto...
cosa s'intende per essere degni di vivere?
Se devo basarmi sul mio giudizio di me...

D.ssa Michela Guariniello ha scritto:

innanzitutto cosa intendi per "prendere forza e chiudere"?

Ci ho già tentato una volta anche se ora le cose sono cambiate molto; ma spesso penso ancora che la morte sia la soluzione migliore, credo che non sarò mai capace di crescere, trovare lavoro, creare una famiglia...
io non mi sento degna di vivere, cerco di dimenticarmi di esistere di NON SENTIRMI, continuando a correre come una pazza per non pensare, per non star male, nel presente... ma...
insomma... non capisco più niente,io vorrei vivere ma non con me stessa.
Pur di evitarmi preferisco chiudere.

D.ssa Michela Guariniello ha scritto:

Le tue paure, le tue ansie sono dovute al fatto che tu esisti ma non vivi. Sei castrato nei sentimenti. Sei bloccato.

Cane che si morde la coda...

eledra.. ha scritto:

...vi siete dimenticati di me... vi ho risposto prima...

Eledra ti ho risposto se vedi bene sta su la mia risposta..

un abbraccio

[quote="Elettra"]

D.ssa Michela Guariniello ha scritto:

insomma... non capisco più niente,io vorrei vivere ma non con me stessa.

Cane che si morde la coda...

Cara Elettra,
purtroppo e per fortuna tutto ciò che hai ed avrai SEMPRE è te stessa, con tutti i pro e tutti contro e l'unico posto da cui non possiamo MAI traslocare siamo NOI stessi .
Ora, puoi continuare nella crociata flagellante contro di te oppure accettare che sei tu, allearti con te stessa e vivere.. Non ci sono altre strade..

Ah la frase era un aforisma di F.Volo che mi ha fatto pensare a te, non va presa alla lettera..

un abbraccio

D.ssa Michela Guariniello ha scritto:

Ah la frase era un aforisma di F.Volo che mi ha fatto pensare a te, non va presa alla lettera..

Sarebbe dura prenderla alla lettera! Soprattutto trovare il giusto pusher!

Mi aggiungo "all'allegra combiccola"
Sono un'autolesionista da 5 anni e mi sa che continuerò ad esserlo per un bel pò...
Alterno periodi di tranquillità a periodi durante i quali le emozioni sia negative che positive si fanno troppo forti. In quei momenti perdo il controllo di me... ma sono diverse le cause che mi portano a questi gesti...
1- la ricerca del controllo... soprattutto quando certi ricordi del passato ritornano vividi e quasi reali
2- la voglia di sentirmi viva... di sapere che sono viva...
3- la ricerca continua di attenzione e di comprensione
4- il semplice piacere di farlo
5- la voglia di decorare il mio diario....

fine...

morien ha scritto:

5- la voglia di decorare il mio diario....

cioè?

vedi floflo...
e difficile quasi da spiegare e più difficile forse da comprendere... ma ci sonomomenti dove "salgo su"... perdo il controllo all'inverso e a volte mi viene la "vena" artistica... non so se mi sono spiegata

morien ha scritto:

Mi aggiungo "all'allegra combiccola"
1- la ricerca del controllo... soprattutto quando certi ricordi del passato ritornano vividi e quasi reali
2- la voglia di sentirmi viva... di sapere che sono viva...
3- la ricerca continua di attenzione e di comprensione
4- il semplice piacere di farlo
5- la voglia di decorare il mio diario....

fine...

Quoto e riquoto i primi due punti, gli altri mi sono difficili da capire...

morien ha scritto:

Mi aggiungo "all'allegra combiccola"
Sono un'autolesionista da 5 anni e mi sa che continuerò ad esserlo per un bel pò...
Alterno periodi di tranquillità a periodi durante i quali le emozioni sia negative che positive si fanno troppo forti. In quei momenti perdo il controllo di me... ma sono diverse le cause che mi portano a questi gesti...
1- la ricerca del controllo... soprattutto quando certi ricordi del passato ritornano vividi e quasi reali
2- la voglia di sentirmi viva... di sapere che sono viva...
3- la ricerca continua di attenzione e di comprensione
4- il semplice piacere di farlo
5- la voglia di decorare il mio diario....

fine...

Cara Morien, grazie di averci elencato i tuoi motivi, alcuni in comune ad altre ragazze del forum..
Perchè dici "continuerò ad esserlo per un bel pò"? Come fai a saperlo? Sai a volte tante cose possono cambiare in un istante..
Cosa intendi per "vena artistica"? Anche tu ami scrvere come Floflo?

un abbraccio

sono molto pessimista su mio farmi male... Non uso solo tagliarmi ma anche altre cose quindi sono certa che ce ne vorrà di tempo...

per quando riguarda scrivere ho un diario dove segno tutto ciò che accade, tutto ciò che mi passa per la testa...

ma la parola virgolettata è vena...
Ho detto che è difficile sia da spiegare che da comprendere ma ora cercherò di essere unpò più chiara.
Alcuni momenti perdo il controllo anche andando su di morale, soprattutto se sto solo prendendo l'antidepressivo ( che ora mi hanno tolto completamente ) mi faccio male, mi taglio ed uso il sangue come colore
dopo mi sento una stupida per quel che ho fatto ma in quei momenti è un'ottima idea...

Cara Morien,
ora capisco, diciamo che l'avevo intuito però volevo esserne certa.

Per il tuo pessimismo credo sia comprensibile : dopo anni dominati dal dolore e dal farsi del male come si fa a vedere altri colori oltre al nero ed al "rosso"?
Però tu sei coraggiosa perchè ti sei sempre messa in gioco. In fondo se cadi, ti rialzi, poi ricadi, ti rialzi, insomma se c'è il "su e giù" significa che consciamente ed inconsciamente stai combattendo, ma anche e soprattutto significa che sei VIVA. Non penso sia una cosa da poco. Rimanere immobili significa arrendersi, e possiamo farlo solo in un unico momento della nostra esistenza. Cio' che non uccide fortifica. e le ferite si rimarginano...


Un abbraccio forte

Riporto a tal proposito il rit di una canzone

PERCHè FA MALE, FA MALE, MA SONO ATTIMI,
COMUNQUE VADANO LE COSE PUOI SORRIDERCI,
SE NON UCCIDE TI RINFORZA, IL MALE SI RICORDA,
ED OGNI LACRIMA è UNA SVOLTA!

si è vero è un continuo su e giù... giù e su...

Certe volte vorrei essere stabile...veramente stabile... In questo periodo lo sono su quel senso... anche nelle abbuffate e nello spendere i soldi... In questi giorni anche se le emozioni sono in pieno movimento...non sento il vuoto,.

Mmmh che noia essere stabili però..

Forse sei riuscita a riempire il vuoto di qualcuno o quacosa? Forse c'entra il nuovo amore?

Un'altra volta...
mattina vuota, la prima dopo tanto, non riuscivo a calmarmi. Mi sentivo schiacciata da tutto quel che c'è da fare; dalla prossima settimana che sarà impegnatissima come, anzi ancor più delle tre appena trascorse... dalla paura di non fercela...

E allora l'ho fatto...

Ora sono tranquilla, mi sento un pò più stupida, ma sono più rilassata meno in ansia.

Si ricomincia!
Su cos'altro posso fare affidamento, la lametta è sempre qui...
Di lei mi posso fidare.
La tengo con cura e lei non mi tradisce...
Intorno tutto cambia tutto passa...

La scena invece resta la stessa, perfezionata, sicura...
un appiglio, comodo, inutile forse...

Non suonerà bene...sarò una pazza forse a crederlo...

oggi non sono motivata, forse domani cambierò

io credo di aver avuto 6 anni o forse meno quando iniziai, mi sentivo oppressa , angosciata.il dolore fisico che mi autoprocuravo era uno sfogo ,un urlo in silenzio ,ed era una cosa che potevo sapere e controllare solo io.
era il mio modo di dire basta a certe cose.
in un certo senso questa notte l'ho fatto, ero sopraffatta da dolori fisici insopportabili non autoprocurati,e mi sono messa a sbattere la testa nel muro ,il dolore autoprocurato mi faceva distogliere un po' l'attenzione su gli altri dolori.

acer ha scritto:

in un certo senso questa notte l'ho fatto, ero sopraffatta da dolori fisici insopportabili non autoprocurati,e mi sono messa a sbattere la testa nel muro ,il dolore autoprocurato mi faceva distogliere un po' l'attenzione su gli altri dolori.

Il tuo commento mi ha fatto riflettere:
Forse questi comportamenti possono in qualche modo essere legati alla necessità di autodeterminarsi?
Ovvero(parlo per me, non so se voi condividiate)... non permettermi di vivere qualcosa che non ho scelto o non capisco rendendola in qualche modo causata da me?

Un esempio potrebbe essere: un dolore, che non me lo sono cercato, sostituirlo con un dolore che mi sono causata io.
Un altro, questo meno autolesionista in senso stretto: chiudo una relazione perchè temo che l'altro pensi o ha deciso di chiuderla.
Oppure mi taglio perchè non so se quel che sto facendo è la cosa giusta e temo che verrò punito, non accettato, rifiutato...

Che ne pensate?

@ Cara Acer,
come stai? come va con la psicologa??
tienici aggiornati..

@ Cara Elettra,
hai perfettamente ragione. In moltissimi casi uno degli obbiettivi delle varie forme di autolesionismo è proprio quello di tentare disperatamente di avere il controllo di sè stessi e del mondo esterno...è paradossale ma è così.

Un abbraccio a tutte e due

Sicuramente ci saranno altri modi per potersi sfogare....ma quando tutto sembra non avere una via d'uscita è difficile trovarli...l'autolesionismo è un urlo, come è stato detto, si un urlo muto ke rakkiude rabbia, dolore, angoscia....vedere il sangue ke esce dalle tue braccia è come se ti confermasse ke non c'è nessuno ke può farti soffrire più di quanto tu fai soffrire te stessa...due anni fa sono riuscita ad aiutare una mia amica a smettere...non capivo come si potesse arrivare a tnt...oggi invece mi ritrovo nella stessa condizione...