AUTOLESIONISMO

Grazie per aver condiviso tutto questo con noi!

Quello che scrivi è molto doloroso, ma tu hai la forza di andare avanti, aggrappandoti anche alla disperazione...
io credo che questo coraggio non l'avrei.

ciao a tutti salve dottori,giravo su internet e ho trovato questo forum e ho deciso di scrivere.Sono autolesionista da 4 anni,come floflo provo qualcosa di più vero di un'orgasmo.non so se avete letto un "urlo rosso sangue",credo che i dottori si visto che ne parlate nell'introduzione,cmq x chi non capisce consiglio questo libro.

@ Cara Floflo,
mi dispiace davvero tanto per le sofferenze subite...
Concordo con la frase "nell'uomo, la più grande forza è la disperazione", è proprio vero perchè a mio avviso la disperazione mette in moto l'istinto di sopravvivenza presente in ognuno di noi..Aggiungerei però che non tutti gli uomini riescono a nutrirsi di quella disperazione per andare avanti, trasformandola in forza, in risorsa : non è da tutti, molti ne escono schiacciati, paralizzati...
Scusami mi spiegheresti cosa intendi con "da li ho capito quanto un solo cervello possa fare da solo..." ?
PS condividi la stessa passione mia e del Dott.Esposito...

@ Cara Elettra,
mi sembra che anche tu ti stia aggrappando alla disperazione per "sopravvivere", non mi sembra tu ti sia arresa nè che tu sia immobile : il coraggio ce l'hai e come, anche se è l'ennesima cosa che ti costa ammettere a te stessa...

@ Cara Zaffiro,
benvenuta.
Si conosco il libro, molto bello e toccante ma so che è fuori stampa ormai..Per il resto, se ti va raccontaci qualcosa di più del tuo "motivo"...

Un abbraccio forte forte a tutti

volevo dire dottoressa che ho visto su me stessa quando il proprio corpo perde una sua parte, ad esempio per me il braccio destro, faccia automaticamente le cose con il sinistro...

io ero o forse sono autolesionista... mi capita molto raramente di tagliarmi ormai, e riesco solo a farmi delle ferite superficiali. una volta non era così, mi facevo delle ferite profonde sul braccio, quasi tutti i giorni... ho smesso dopo essere stata in terapia... volevo raccontare che cosa significa per me tagliarmi, cosa provavo quando lo facevo.. scusatemi se non mi spiego bene...
il dolore che provo per me è qualcosa di concreto, di reale. è come se non fosse un pensiero, ma qualcosa di fisico che è dentro di me. qualcosa di materiale ecco. forse è il sangue? non lo so.
io mi sentivo così piena di dolore, che quando mi succedeva qualcosa di negativo, anche se piccolo, questo nuovo dolore non poteva entrare nel mio corpo. era come cercare di riempire un recipiente già pieno fino all'orlo, così mi sentivo. allora dovevo tagliarmi per far venire fuori il dolore in eccesso, per cui non c'era più spazio nel mio corpo.
ed infatti dopo mi dimenticavo di cosa era successo, quando guardo le mie cicatrici mi ricordo solo l'origine, il perchè, di pochissime di loro!

canticle ha scritto:

il dolore che provo per me è qualcosa di concreto, di reale. è come se non fosse un pensiero, ma qualcosa di fisico che è dentro di me. qualcosa di materiale ecco.

mi hai fatto ricordare i miei inizi, quando ricordo che tagliandomi sembrava che mi sdoppiasssi... il dolore spariva, assuefatto dalle cicatrici, come se il dolore andasse in un corpo che non è il mio...

Io mi sono auto lesionata un paio di volte.. La prima in macchina con il mio fidanzato, dopo una litigata in cui io cercavo per la 1000 volta di fare capire le mie ragioni di dirgli che non mi sentivo amata e che mi sentivo rifiutata..mi sono graffiata il collo con le mani e le gambe. E' stato proprio un istinto, dettato dai nervi credo...forse volevo fargli vedere che davvero stavo male e almeno lui lo avrebbe visto... ma non so esattamente se questo è il motivo.
Sono insieme ad un ragazzo da 5 anni, lui ha 31 anni ma è una persona insicura, vive in famiglia, ama fare il ragazzino..ecc.
Di vivere insieme non se ne parla perchè non si sente pronto.
Ultimamente anche i rapporti sessuali sono diminutiti moltissimo.. ed io mi sono sentita sempre meno donna.. Ho tentato di parlarne con lui molte volte, ma lui non ama parlarne, ogni volta che c'è un problema mette la testa sotto la sabbia e fa finta che non ci sia...
Io mi sento incompresa e poco amata... Lui ha il gruppo musicale, il calcetto ecc. ecc. Anche io ho amici e interessi (danza, palestra ecc.. sono una persona curiosa...) ma tendo a mettrlo sopra tutto.. invece lui non lo fa...
Sabato abbiamo litigato per l'ennesima volta ed io mi sono di nuovo graffiata le gambe.. (questa volta però lo volevo fare, non è stato solo istinto).. volevo fargli vedere che mi stava facendo male...Lunedì (ieri) gli ho detto se poteva venire da me, che ero triste per il lavoro (ho cambiato lavoro e adesso guadagno pochissimo pur avendo una laurea e voglia di lavorare) e per noi, perchè le cose non vanno bene..
Lui mi ha detto che doveva andare a bere la birra con gli amici. Mi sento proprio stupida a stare con un ragazzo che non mi dà attenzioni.. Ma alla fine non lo lascio perchè penso sempre che le cose possano andare meglio. Credo di rientrare nella categoria "donne che amano troppo".
Da piccola ho saputo da mia mamma che quello che ritenevo il mio vero padre non lo era...Mio padre naturale non mi ha riconosciuta.. volevo chiederle..é per questo che tendo a stare con uomini che mi trascurano? Ho anche paura di non trovare di meglio,anche se sono una bella ragazza e ho tanti amici... Ho paura di non trovarne uno che mi piaccia come ilmio attuale fidanzato oppure di trovarne un altro che poi sia peggio (che mi tradisca o altro).
che fare?
grazie per l'ascolto e per l'interessamento

D.ssa Michela Guariniello ha scritto:

@ Cara Elettra,
mi sembra che anche tu ti stia aggrappando alla disperazione per "sopravvivere", non mi sembra tu ti sia arresa nè che tu sia immobile : il coraggio ce l'hai e come, anche se è l'ennesima cosa che ti costa ammettere a te stessa...

ora basta....

Elettra ha scritto:

D.ssa Michela Guariniello ha scritto:

@ Cara Elettra,
mi sembra che anche tu ti stia aggrappando alla disperazione per "sopravvivere", non mi sembra tu ti sia arresa nè che tu sia immobile : il coraggio ce l'hai e come, anche se è l'ennesima cosa che ti costa ammettere a te stessa...

ora basta....

Basta cosa Elettra? Di dire ciò che penso?

floflo ha scritto:

volevo dire dottoressa che ho visto su me stessa quando il proprio corpo perde una sua parte, ad esempio per me il braccio destro, faccia automaticamente le cose con il sinistro...

è vero floflo, questa è una delle tante straordinarie capacità del nostro corpo, ma che non credo esisterebbe se ci fosse separazione mente/corpo..

un abbraccio

canticle ha scritto:

io ero o forse sono autolesionista... mi capita molto raramente di tagliarmi ormai, e riesco solo a farmi delle ferite superficiali. una volta non era così, mi facevo delle ferite profonde sul braccio, quasi tutti i giorni... ho smesso dopo essere stata in terapia... volevo raccontare che cosa significa per me tagliarmi, cosa provavo quando lo facevo.. scusatemi se non mi spiego bene...
il dolore che provo per me è qualcosa di concreto, di reale. è come se non fosse un pensiero, ma qualcosa di fisico che è dentro di me. qualcosa di materiale ecco. forse è il sangue? non lo so.
io mi sentivo così piena di dolore, che quando mi succedeva qualcosa di negativo, anche se piccolo, questo nuovo dolore non poteva entrare nel mio corpo. era come cercare di riempire un recipiente già pieno fino all'orlo, così mi sentivo. allora dovevo tagliarmi per far venire fuori il dolore in eccesso, per cui non c'era più spazio nel mio corpo.
ed infatti dopo mi dimenticavo di cosa era successo, quando guardo le mie cicatrici mi ricordo solo l'origine, il perchè, di pochissime di loro!

grazie canticle di averci narrato il tuo motivo, che come vedi è comune a molti..e credimi ti sei spiegata benissimo.
Ti va di raccontarci quando ad un certo punto non hai avuto più bisogno di tagliarti? Sai esprimere a parole cosa è successo?

D.ssa Michela Guariniello ha scritto:

Basta cosa Elettra? Di dire ciò che penso?

Scusami, non è questo...
solo che l'ultima frase ho sentito il bisogno di respingerla.

Elettra ha scritto:

D.ssa Michela Guariniello ha scritto:

Basta cosa Elettra? Di dire ciò che penso?

Scusami, non è questo...
solo che l'ultima frase ho sentito il bisogno di respingerla.

@ Elettra non devi scusarti, cerchiamo di capire perchè hai sentito questo bisogno..Ti ho sentito proprio arrabbiata...

eledra ha scritto:

Io mi sono auto lesionata un paio di volte.. La prima in macchina con il mio fidanzato, dopo una litigata in cui io cercavo per la 1000 volta di fare capire le mie ragioni di dirgli che non mi sentivo amata e che mi sentivo rifiutata..mi sono graffiata il collo con le mani e le gambe. E' stato proprio un istinto, dettato dai nervi credo...forse volevo fargli vedere che davvero stavo male e almeno lui lo avrebbe visto... ma non so esattamente se questo è il motivo.
Sono insieme ad un ragazzo da 5 anni, lui ha 31 anni ma è una persona insicura, vive in famiglia, ama fare il ragazzino..ecc.
Di vivere insieme non se ne parla perchè non si sente pronto.
Ultimamente anche i rapporti sessuali sono diminutiti moltissimo.. ed io mi sono sentita sempre meno donna.. Ho tentato di parlarne con lui molte volte, ma lui non ama parlarne, ogni volta che c'è un problema mette la testa sotto la sabbia e fa finta che non ci sia...
Io mi sento incompresa e poco amata... Lui ha il gruppo musicale, il calcetto ecc. ecc. Anche io ho amici e interessi (danza, palestra ecc.. sono una persona curiosa...) ma tendo a mettrlo sopra tutto.. invece lui non lo fa...
Sabato abbiamo litigato per l'ennesima volta ed io mi sono di nuovo graffiata le gambe.. (questa volta però lo volevo fare, non è stato solo istinto).. volevo fargli vedere che mi stava facendo male...Lunedì (ieri) gli ho detto se poteva venire da me, che ero triste per il lavoro (ho cambiato lavoro e adesso guadagno pochissimo pur avendo una laurea e voglia di lavorare) e per noi, perchè le cose non vanno bene..
Lui mi ha detto che doveva andare a bere la birra con gli amici. Mi sento proprio stupida a stare con un ragazzo che non mi dà attenzioni.. Ma alla fine non lo lascio perchè penso sempre che le cose possano andare meglio. Credo di rientrare nella categoria "donne che amano troppo".
Da piccola ho saputo da mia mamma che quello che ritenevo il mio vero padre non lo era...Mio padre naturale non mi ha riconosciuta.. volevo chiederle..é per questo che tendo a stare con uomini che mi trascurano? Ho anche paura di non trovare di meglio,anche se sono una bella ragazza e ho tanti amici... Ho paura di non trovarne uno che mi piaccia come ilmio attuale fidanzato oppure di trovarne un altro che poi sia peggio (che mi tradisca o altro).
che fare?
grazie per l'ascolto e per l'interessamento

Cara Eledra benvenuta tra noi e grazie di averci raccontato qualcosa del tuo mondo..
Per quanto riguarda la tua domandina ("Mio padre naturale non mi ha riconosciuta.. volevo chiederle..é per questo che tendo a stare con uomini che mi trascurano?" ), in psicologia non si parla quasi mai di una sola causa ma di tnte CONcause che contribuiscono a creare i nostri comportamenti. Nel tuo caso sicuramente l'assenza del tuo padre naturale avrà creato un vuoto dentro di te, delle insicurezze, delle paure, ecc, che ti rendono insicura e ti fanno sentire una formichina di fronte al mondo ed agli uomini, ma di certo ci saranno altre motivazioni magari a te ignare ..
Volevo chiederti un paio di cose : com'è stato e com'è il rapporto con il padre che ti ha cresciuta? E, i compotamenti autolesionistici ti capita di metterli in atto solo nel campo sentimentale (per farti ascoltare come hai detto tu) o anche in relazione ad altre sfere della vita?

Un forte abbraccio

Con il padre che mi ha allevata ho avito un ottimo rapporto.. per me lui è "mio padre" in tutto e per tutto, mi ha sempre voluta bene.. Caraterialmente è una persona un pò irresponsabile, molto affettuosa ma poco incline ad assumersi le responsabilità di una famiglia.. I miei genitori alla fine si sono separati..
A me è capitato di lesionarmi solo quelle 2 volte e solo in campo affettivo, cioè quando accumulo, accumulo..tento di risolvere ecc...ma lui mi tratta male ed io mi innervosiso a tal punto da farmi male.
Io comunque non provo alcun piacere a farlo, anzi dopo mi sento proprio un idiota.. e quando mi fanno male i graffi mi sento una poveretta per aver fatto una cosa del genere... e penso che non la farò mai più...
adesso sto leggendo "donne che amano troppo" direi che mi ci ritrovo abbastanza... ho deciso di volermi più bene (anche se pensavo di volermene...)

Eledra- ha scritto:

A me è capitato di lesionarmi solo quelle 2 volte e solo in campo affettivo, cioè quando accumulo, accumulo..tento di risolvere ecc...ma lui mi tratta male ed io mi innervosiso a tal punto da farmi male.

eledra, mi concedi una domanda? perchè, pur ammettendo tu stessa che questo tuo ragazzo ti tratta male, continui a star con lui?
da come ne parli non ho letto un solo complimento nei suoi riguardi....

Eledra- ha scritto:

ho deciso di volermi più bene

brava

flo flo... hai ragione! il problema è che non lo mollo!! alla fine per un motivo o per un altro finisco sempre per pensare che se cambiassi io le cose andrebbero meglio..che sono io che soffro troppo e inutilmente...
oppure che magari un giorno capisce che sbaglia e smette di trascurarmi..
in realtà non è che mi tratti malissimo.. solo mi ignora e mi dedica poco tempo..ed io ne soffro tanto.. anche dicendoglielo lui non mi dedica altro tempo se non quando fa comodo ha lui..
dovrei lasciarlo ma non riesco

grazie canticle di averci narrato il tuo motivo, che come vedi è comune a molti..e credimi ti sei spiegata benissimo.
Ti va di raccontarci quando ad un certo punto non hai avuto più bisogno di tagliarti? Sai esprimere a parole cosa è successo?[/quote]

Dottoressa sa a questo non avevo mai pensato, non me lo sono mai chiesta... so che è successo mentre ero in terapia. I miei terapisti (una coppia che lavora insieme) mi hanno assegnato un esercizio da svolgere ogni giorno: dovevo immaginare esattamente, nei minimi dettagli di tagliarmi, una volta al giorno. Dovevo immaginare di prendere la lametta, sciacquarla, disinfettarla... insomma tutto. Dopo poco tempo l'idea di farmi del male fisico ha iniziato a darmi la nausea, ricordo che una volta per cercare di farmi passare una infezione ad un piercing mi era stato consigliato di farmi un taglietto.. mi sono sentita così male che mi si è annebbiata la vista e sono quasi svenuta. Ma non so spiegare cosa è successo dentro di me.

canticle ha scritto:

dovevo immaginare esattamente, nei minimi dettagli di tagliarmi, una volta al giorno.

se dovessi immginarlo io, non aspetto 10 minuti nel farlo

D.ssa Michela Guariniello ha scritto:

Cara Elettra,
mi sembra che anche tu ti stia aggrappando alla disperazione per "sopravvivere", non mi sembra tu ti sia arresa nè che tu sia immobile : il coraggio ce l'hai e come, anche se è l'ennesima cosa che ti costa ammettere a te stessa...

Non lo so… questo non è il coraggio. Il coraggio sta nell’affrontare le cose, non nel fuggire…

Insomma: tutti sono capaci di vegetare,che coraggio ci vuole!

Io voglio vivere, ma non ne sono capace, quindi la cosa più logica non è il tirare avanti e sopravvivere ma invece prendere forza e chiudere.

Citazione :

Dottoressa sa a questo non avevo mai pensato, non me lo sono mai chiesta... so che è successo mentre ero in terapia. I miei terapisti (una coppia che lavora insieme) mi hanno assegnato un esercizio da svolgere ogni giorno: dovevo immaginare esattamente, nei minimi dettagli di tagliarmi, una volta al giorno. Dovevo immaginare di prendere la lametta, sciacquarla, disinfettarla... insomma tutto. Dopo poco tempo l'idea di farmi del male fisico ha iniziato a darmi la nausea, ricordo che una volta per cercare di farmi passare una infezione ad un piercing mi era stato consigliato di farmi un taglietto.. mi sono sentita così male che mi si è annebbiata la vista e sono quasi svenuta. Ma non so spiegare cosa è successo dentro di me.

Interessante! Devo segnarmela questa tecnica... non l'avrei mai pensata efficace per questi generi di 'sintomi' e non avrei mai pensato avrebbe potuto avere effetto anche solo con l'immaginazione!

Elettra ha scritto:

[

Io voglio vivere, ma non ne sono capace, quindi la cosa più logica non è il tirare avanti e sopravvivere ma invece prendere forza e chiudere.

https://www.youtube.com/watch?v=PV8LqiC0dL4

so che farebbe bene anche gridare per risvegliare l'anima dal torpore...

Elettra: sai nemmeno io lo pensavo! anche quando facevo questo esercizio mi sembrava che non portasse a niente... non mi faceva nè caldo nè freddo... ora invece mi sento davvero male fisicamente quando mi faccio del male, anche per le cose più stupide, tipo schiacciarmi un brufolo

Floflo: beh penso che il mio modo di tagliarmi e il tuo siano molto diversi, per me era una causa di grande sofferenza, lo facevo perchè soffrivo così tanto ma non potevo urlarlo a nessuno... dovevo soffrire in segreto e in silenzio... è impossibile per me capire quello che provi tu! ma non sono il tipo di persona che giudica ciò che non capisce