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 Quando la tristezza diventa "fisica"

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AliceS

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MessaggioTitolo: Quando la tristezza diventa "fisica"   Quando la tristezza diventa "fisica" I_icon_minitimeMer Giu 09, 2010 1:09 pm

Un saluto a tutti,

volevo mettere qui la mia esperienza.. se di esperienza si tratta.. in questi ultimi anni mi sono trovata ad affrontare mille problemi.. ogni bel momento (raro) l'ho sempre pagato carissimo.. certa e sicura del mio carattere forte sono sempre andata avanti ed affrontato tutto.. convivenza finita male.. problemi giudiziari.. problemi familiari.. una nuova storia stupenda.. poi finita male anch'essa.. problemi economici a non finire.. la decisione di un coinquilino..e convivenza al limite dell impossibile... lavoro non soddisfacente e chi più ne ha più ne metta... ma come dico sempre io la vita è vita sempre e sempre avanti..

Mi trovo però nell'ultimo mese ad essere stanca fisicamente.. arrivare alle otto di sera e dovermi stendere e non riuscire a muovere un muscolo.. sentirmi come schiacciata.. poi devo alzarmi.. non ho cenato.. ma nulla ogni passo e pesante e voglio solo tornare a letto ed aspettare la mattina.. la notte dormo.. non è un sonno sereno è quasi uno stato di coma.. e la mattina ricomincio.. a lavoro non posso mancare per nessun motivo e cosi passa un'altra giornata e alla sera si ripete lo stato di stanchezza..

Mi dico che non posso continuare così.. non ho "tempo" di andare dal medico e faccio una visita da un naturopata svizzero che riceve la sera dopolavoro, penso vabbe mi mancherà qualche vitamina.. mi darà qualcosa e torno come nuova.. usa queste specie di elettrodi su mani e piedi e la sua sentenza è "depressione e esaurimento nervoso..." cosa che avevo dubitato ma quanto lo si sente dire ti senti spogliata di tutto... e mi ha prescritto cose come la rhodiola che dovrebbe in qualche modo aiutare il "morale".

Inevitabile un esame di coscienza.. inevitabile quanto inutile.. so di essere una triste cronica.. ma riuscire a fare il passo di chiedere aiuto sarà impossibile.. non me lo posso permettere.. le strutture pubbliche? chiudono alle 16 qui da noi.. e sono troppo maledettamente legata al lavoro e non concepisco di pensare a me.. e quindi dico vabbe mi passerà.. (o avrò un collasso come preannunciato dal naturopata lol).

Questo per dire a chi sta male come me o peggio di me di non fare come me.. crearsi una maschera di serenità e quasi di felicità quando si sta morendo dentro non serve.. ma io parlo bene e razzolo male Razz

Quantomeno per la prima volta credo di essere stata onesta con me stessa Rolling Eyes
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sergio67

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MessaggioTitolo: Re: Quando la tristezza diventa "fisica"   Quando la tristezza diventa "fisica" I_icon_minitimeMer Giu 09, 2010 2:36 pm

e allora cara Alice,
non stai affatto razzolando male.

L'onestà con se stessi. Il guardarsi per come siamo in questo momento è un presupposto fondamentale per intraprendere un percorso verso l'uscita da quel tunnel che è il "male di vivere".
Sottolineo in questo momento, perché se da un lato magari è vero che adesso ti senti "cronicamente triste", dall'altro tu stessa dici che non è sempre stato così. La tristezza, l'abitudine a considerare l'oggi come immutabile, noi stessi come la stessa persona inattaccabile dal tempo, ti può far credere che non sia possibile cambiare la tua situazione. Ma fidati, non è così.
Al contrario la nostra vita è in continuo cambiamento, e tu qui, ora, in qualsiasi momento hai sempre la possibilità di compiere un'azione per cercare di cambiarla. Ci vorrà tempo magari, perché non esiste la bacchetta magica, e perchè forse la tristezza è radicata profondamente in te. Ma è possibile.
Hai fatto il primo passo. Un passo estremamente difficile e assolutamente necessario: riconoscere e accettare la tua difficoltà e il tuo bisogno di aiuto. Ora devi avere fiducia. Fiducia nella possibilità di incontrare nuovamente la felicità nella tua vita. Dovrai metterci impegno, pazienza e probabilmente ci sarà da soffrire. Ma PUOI farcela.

Non sei sola.

Un grandissimo abbraccio
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AliceS

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MessaggioTitolo: Re: Quando la tristezza diventa "fisica"   Quando la tristezza diventa "fisica" I_icon_minitimeMer Giu 09, 2010 3:16 pm

Inanzittutto grazie della risposta ma..Uhm.. Soffrire per raggiungere la felicita'... Non credi sia un controsenso?

Si, il primo passo l'ho fatto ma e' dal secondo che dubito di farcela.. Si, sto male e avrei bisogno d'aiuto ma l'orgoglio di non accettare il mio stato l'avra' vinta..
Se non fosse stato per questi "stop" fisici sarei arrivata chissa' a che punto.. E poi devo contraddirti anche sulla tua ultima affermazione.. Putroppo sono sola.. Ed e' questo il mio male principale.. Troppo orgogliosa per mostrarmi debole.. Io devo aiutare io devo fare tutto ma io non posso mostrarmi debole..
E delle gia' poche persone che mi circondo nessuno sa.. Anzi sanno le vicissitudini ma danno per scontato che la mia forza come sempre vincera' su tutto..
E sono contenta di aiutare o di essere stata d'aiuto.. Ma sempre più' sola e vuota..
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sergio67

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MessaggioTitolo: Re: Quando la tristezza diventa "fisica"   Quando la tristezza diventa "fisica" I_icon_minitimeMer Giu 09, 2010 6:17 pm

Controsenso? Potrebbe essere un controsenso se ti dicessi che è necessario soffrire per raggiungere la felicità, o che la sofferenza genera felicità (anche se alcuni pensano che questo sia vero Smile).
Ma io non intendevo dire questo. Quello che voglio dire è che nel tuo percorso forse dovrai attraversare altra sofferenza, o affrontare quella stessa sofferenza che si percepisce in quello che scrivi. Ma non si tratta di una sofferenza "a vuoto". Come mi disse un'altra cara utente del forum "Quando hai le mani ghiacciate, è proprio quando cominci a scaldarle che senti il dolore.".
"L'orgoglio di non accettare il mio stato"... e di quale particolare stato stiamo parlando? Lascia perdere etichette e classificazioni. Non sei una reietta, non sei un'appestata. E soprattutto non sei "malata". Stai soffrendo, e sei riuscita a capire che stai soffrendo. E ti sembra poco?
La vita non è uguale per tutti, a qualcuno gli vanno addosso con la macchina e gli rompono una gamba. A qualcuno succede di dover fronteggiare situazioni sotto il cui peso la mente vacilla. Non è colpa tua!!!.

Quanto alla solitudine, se ti senti isolata, soprattutto nell'ambiente che ti circonda, come non darti ragione? Come tu stessa dici, nessuno sa.
Ma non sei sola.
Probabilmente è colpa mia se non sono riuscito a trasmetterti il fatto che qui, in questo posto, puoi trovare persone che possono starti vicino, che comprendono le tue difficoltà senza giudicarti, e che accolgono la tua sofferenza senza allontanarti.
E' un luogo virtuale, ma sono persone reali. E spesso più sincere di molte altre.

Forse non è moltissimo, ma è qualcosa. Magari è solo un inizio, ma chi lo sa, è con una scintilla che si accendono i fuochi...

Un abbraccio ancora più grande...

P.S. vieni a trovarci in chat Smile.
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MessaggioTitolo: Re: Quando la tristezza diventa "fisica"   Quando la tristezza diventa "fisica" I_icon_minitimeMer Giu 09, 2010 6:43 pm

Si forse hai ragione.. non mi do' colpe anzi.. forse ce chi sarebbe crollato anche prima.. tu dici che non sono una malata ma non tutti la pensano come te anzi.. se dicessi queste cose dove lavoro o con la mia "cerchia" di conoscenze di certo molte cose cambierebbero.. e t'assicuro non in meglio...

Da me chi ha... come dire.. problemi psicologici è molto peggio di un appestato... infine conoscenti e parenti se volessero lo capirebbero (o l'hanno capito) che qualcosa non va ma ognuno per se e Dio per tutti...

Per questo ho bisogno di "salvare capra e cavoli" di rivolgermi e di mostrarmi debole a sconosciuti nei termini concessi dal lavoro e dalla "famiglia". Per questo il secondo passo è qusi impossibile.. sentirsi dire "il consultorio chiude alle 16.." quando io lavoro fino alle 18 e non avere al momento altre soluzioni..

Vedrò come fare.. al momento davvero non lo so..
scratch
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MessaggioTitolo: Re: Quando la tristezza diventa "fisica"   Quando la tristezza diventa "fisica" I_icon_minitimeMer Giu 09, 2010 8:54 pm

sergio67 ha scritto:

P.S. vieni a trovarci in chat Smile.

Ci ho provato ma al momento voglia di socializzare zero.. magari più avanti.. Smile
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sergio67

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MessaggioTitolo: Re: Quando la tristezza diventa "fisica"   Quando la tristezza diventa "fisica" I_icon_minitimeMer Giu 09, 2010 9:37 pm

Non è che devi raccontare tutto ai quattro venti Smile.
Mi rendo perfettamente conto che per molta gente le difficoltà della psiche sono qualcosa di "pericoloso", per tanti motivi, non ultima la paura di cose che non riescono a capire.
Per non parlare dei parenti, che a volte non sono la soluzione ma proprio il problema Smile.

E comprendo benissimo come sia più facile mostrarsi deboli con gli sconosciuti... prima di mettere la mia foto in linea sono passati parecchi mesi! Ma non importa se siamo due illustri sconosciuti e se siamo distanti mille miglia o vicini di casa, qui, ora, mentre io scrivo, mentre tu leggi, siamo in contatto. Un contatto forse più vero e più autentico dell'incontro fisico e reale con qualcuno "della tua cerchia". Non sei isolata, non sei irraggiungibile, non sei oltre ogni possibilità.

Non so che lavoro fai, ma proprio non ti è possibile avere un permesso di qualche ora per andare almeno una volta di persona al consultorio? Una volta sola. Senza pensare ad altro che al primo incontro. Intanto si inizia, poi si vedrà.


Quanto alla chat, non è questione di socializzare, ma di provare ad aprirsi un po' di più. Senza impegno e senza aspettative. Magari restando anche in silenzio, semplicemente presenti. Un piccolo sforzo per provare a rompere l'isolamento e la solitudine. Un piccolo sforzo che però solo tu puoi fare, una prima applicazione di quel piccolo impegno costante che è così importante nella strada che conduce fuori dalle sabbie e dal labirinto in cui in questo momento la tua mente ti può sembrare rinchiusa...

Ancora un abbraccio
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