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 da 6 a 10 anni:Un mostro

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Lilith

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MessaggioTitolo: da 6 a 10 anni:Un mostro   da 6 a 10 anni:Un mostro I_icon_minitimeMar Nov 17, 2009 1:57 pm

6-10 anni... molti in questo periodo di tempo avranno giocato con le bambole, con le macchinine... avranno avuto dei loro amichetti con i quali divertirsi...Non ricordo se queste cose le facevo anche io... più che altro mi divertivo ad operare realmente le bambole e quando volevo morivano...
Di questo periodo di tempo ricordo solo tanta paura e tanta tristezza. Alternati a momenti di felicità assurdi....
Tutto avveniva sotto lo stesso tetto dei miei genitori e nessuno mai si è accorto di niente... stavano in salotto a parlare con gli amici... e non pensavano a morien nella sua stanza da "sola"...
Nessuno l'ha mai saputo... nessuno ha mai saputo di quel gioco che via via si faceva più invivibile, spaventoso, orribile per morien che ormai era sempre più passiva...più inerte....sempre più morta...
Morien ricorda di un giorno... non voleva entrare in camera sua... aveva paura del mostro. Disse alla mamma che aveva paura e che voleva essere accompagnata. La mamma era al telefono e bruscamente la congedò << vattene sono al telefono!>>.
La piccola Morien si fece coraggio ed apri la porta. Il mostro l'aspettava nel buio. Un uomo con la testa di lupo e gli occhi rosso sangue... ancora Morien lo ricorda così vivamente che riesce ancora a delinearne con precisione le forme...
La piccola morien scappo urlando verso la mamma. La mamma finita la telefonata irritata dalle urla della piccola decide di accompagnarla. Nella stanza non c'era più nessuno...
Tempo dopo lo incontra e lui inizia il discorso dicendo <<senti, per quello che è successo>> viene subito interrotto da lei << non ti preoccupare. Non fa niente...>> Ma in realtà morien non l'aveva perdonato. Noon voleva parlargli più del dovuto perchè aveva paura di ciò che lui potesse farle... Inoltre pensava che era anche colpa sua... era colpa sua perchè era una bimba cattiva..
Morien non scorderà mai questi ricordi... continuerà a riviverli per sempre. Lo sa...
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Dott.Luca Esposito
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MessaggioTitolo: Re: da 6 a 10 anni:Un mostro   da 6 a 10 anni:Un mostro I_icon_minitimeMar Nov 17, 2009 6:21 pm

Cara Morein,
è un'esperienza che spesso non trova pronte le parole per essere descritta e quindi resta nascosta a lungo nel profondo della nostra anima offesa, martoriata, rapita e fatta ostaggio. Improvvisamente, per una forza oscura sopraffacente la nostra vita cambia, i colori si sbiadiscono, la luce acceca, la stanza gira e ci ritroviamo catapultati in una dimensione diversa, strappati dal mondo che ci appartiene, quello dell'infanzia e siamo deportartati in uno a noi sconosciuto in cui non c'è spazio per sognare, per giocare, per immaginare ad occhi aperti. Il dolore è troppo forte per riusciure a rimanere uguali a prima e dentro si fa strada un altra esperienza di noi che sembra estranea, quasi non ci riconosciamo, ci vediamo dall'esterno, vediamo dall'esterno quel nuovo noi oramai troppo doloroso, troppo improvviso, troppo carico di cattive idee, sensi di colpa, fantasie inaccettabili perchè possiamo conviverci e integrarlo in una sola dimensione della nostra mente. Abbiamo bisogno di allontanare dal cuore e dalla mente tutto questo, anche se solo per un solo istante, un istante involontario che rischia di diventare eterno. Ci distanziamo e una parte di noi diventa estranea, ma anche non più sotto il nostro controllo, quasi come se avesse una vita anarchica in casa nostro.
La sua descrizione è coraggiosa e la ringrazio. Ha dato voce, nel modo possibile per lei, a qualcosa che troppo spesso deve restare celata, nascosta, anche a noi stessi.
C'è un tempo per dimenticare e uno per ricordare, uno per riappropriarsi della parte rapita e resa ostaggio,un tempo per integrare nel sè anche ciò che per dolore abbiamo allontanato, ma che comunque continuava avivere, a codizionare e ad avere effetti precisi sulla nostra vita emotiva, relazionale e comportamentale. La ringrazio ancora.
Sento, cara Morein, che l'emozione residua che più prova adesso è la rabbia. Mi sbaglio? La rabbia non tanto per quel che è stato, ma per quel che ancora è tutt'oggi, vale a dire il sentirsi invisibile agli occhi dei suoi genitori. Se se la sente, possiamo discuterne TUTTI insieme. Un abbraccio.
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Lilith

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MessaggioTitolo: Re: da 6 a 10 anni:Un mostro   da 6 a 10 anni:Un mostro I_icon_minitimeMer Nov 18, 2009 1:13 pm

Citazione :
Improvvisamente, per una forza oscura sopraffacente la nostra vita cambia, i colori si sbiadiscono, la luce acceca, la stanza gira e ci ritroviamo catapultati in una dimensione diversa, strappati dal mondo che ci appartiene, quello dell'infanzia e siamo deportartati in uno a noi sconosciuto in cui non c'è spazio per sognare, per giocare, per immaginare ad occhi aperti
Sembrerà stupido...ma prima che questi ricordi salissero alla mente ricordo vagamente che mi definivo una bambina allegra, piena di sprint, una bimba che alle elementari era la leader della classe. Avevo dimenticato tutti i fatti che capitavano in periodi ben distanziati fra loro. Ma quando accadevano duravano anche per settimane... Avevo dimenticato tutto questo fin quando a scuola, durante un'assemblea di classe, uscì la fatidica domanda << Quando l'avete fatto?>> e li pian piano piccoli pensieri uscivano furtivi come topolini dalla tana in allerta. Quando la domanda fu rivolta a me personalmente la tana si trasformò in un grande cratere in eruzione... Da quel giorno la mia vita è completamente cambiata. Il primo periodo di tempo ricordavo e ricordavo continuamente, poi ho provato a non pensarci e a non perdere il controllo davanti a questi ricordi ma a volte si fanno... reali... questa è la parola più giusta non come deja vu. Vengo catapultata in quel passato e rivivo quegli attimi. A volte quando sono con il mio ragazzo in intimità lo odio... diventa il mostro, ho paura, piango, piango silenziosamente, lui non se ne accorge, non se n'è mai accorto e provo un'immensa rabbia.

Citazione :
Sento, cara Morein, che l'emozione residua che più prova adesso è la rabbia. Mi sbaglio? La rabbia non tanto per quel che è stato, ma per quel che ancora è tutt'oggi, vale a dire il sentirsi invisibile agli occhi dei suoi genitori.

Siete in molti a parlarmi di questa rabbia. A volte non la comprendo. A volte amo i miei genitori ( mio padre) al punto di non capire il perchè, o i perchè di tutta questa rabbia. Non riesco a capire a volte il passaggio repentino da felicità a rabbia e da rabbia a felicità. E' vero do la colpa a loro perchè mai una volta sono venuti a vedere cosa stesse facendo Morien... Ad esempio un giorno Lui ruppe il mio carillon, piansi tanto per quell'oggetto e andando da mia madre con il carillon rotto lei diede la colpa a me... Tempo dopo, a natale me ne feci comprare un altro, simile a quello. Il carillon sta sempre nella mia stanza, nessuno lo può toccare, nessuno lo può prendere, solo io posso tenerlo e far suonare la sua musica... Ma sto divagando... I miei genitori li incolpo ( o meglio mia madre) perchè anche se sono grande, cioè non sono più una bambina, ho tanto bisogno di loro (lei) e loro (lei) mi ignorano continuamente, dicono che le mie sono tutte fisime, dicono che il mio star male è ingiustificato che lo faccio solo per ottenere l'attenzione di tutti perchè sono egocentrica ed egoista.
Mio padre anche se fisicamente non c'è mai e non ha mai tempo per chiamarmi mi supporta di più della Signora, mi dice che devo fare di tutto per stare bene, quando mi ricoverano viene a trovarmi e se non può mi chiama chiedendomi sempre come stia... La Signora invece si inca di più quando sto dentro il reparto, non la voglio vedere perchè quando viene cerca di razionalizzare il mio star male pur non conoscendolo. Mio padre, provo un pò di rancore verso di lui perchè prima che si separassero lui aveva letto un mio documento word protetto dove raccontavo a me stessa come passavo la giornata, comprese le dissociazioni che in quel periodo erano frequenti e quando me ne parlò mi disse: << vabbè Morien, erano solo giochi, D era piccolo allora>> <<si papà. hai ragione>>, Qui finì il discorso.
D. quando tutto iniziò per me era un gioco come lo era per lui ( io 6 anni lui 12) ma un anno dopo l'inizio non era più un gioco, non era più uno scherzo. Mi faceva fare cose che... non riesco neanche a dire! Sempre in quel periodo anche suo fratello si unì a noi (16 anni) e non ci lasciò per un bel pò... Mio padre non sa queste cose, sa solo dei piccoli accenni, conosce piccoli flash, i ricordi più casti perchè solo di quelli riesco a scrivere.

Citazione :
Se se la sente, possiamo discuterne TUTTI insieme
Discuterne tutti insieme... scusi ma in che senso?

Grazie per avermi risposto...
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MessaggioTitolo: Re: da 6 a 10 anni:Un mostro   da 6 a 10 anni:Un mostro I_icon_minitimeVen Nov 20, 2009 6:20 pm

Cara Morein,
i ricordi possono essere vividi e coscieti, oppure invisibili e inconsapevoli. Nel suo caso, prima che risalissero alla coscienza, agivano indisturbati influenzado il suo umore, le sue scelte e i suoi comportamenti, senza che fosse consapevole e padrona sul loro agire indisturbati e sul loro condizionare la sua vita. Quando qualcosa ci fa profondamente male, la mente per sopravvivere si occupa di accantonarle, metterle in un ripostiglio nascosti, ma non per questo li cancella per sempre. Quel ripostiglio è parte di noi e quando occorre, quando necessario è lì che aspetta di essere aperto, di far un pò di luce per spulciare cosa c'è dentro, cosa abbiamo involontariamente accantonato in un periodo in cui non sapevamo cosa farcene e come impiegarle . Quando diventiamo pronti, quando attraversiamo esperienze di vita che richiamano quelle del passato irrisolto, emergono inaspettatamente e si impongono alla nostra attenzione. Il loro ripetersi, il presentarsi con insistenza dopo tanti anni di buoi e nebbia, indica non solo che chiedono di essere elaborate coscientemente, ma anche che è il periodo giusto per farlo. Insomma, quando e se emergono significa che la mente stessa ritiene di essere pronta per integrare quell'esperienza che in passato ha dovuto accantonare perchè troppo fragili, piccoli e sprovvisti delle risorse necessarie per farlo. Se emerge, dunque, è perchè le risorse ci possono essere, anche se non si vedono da qualche parte ci sono, e si è pronti ad affrontare qualcosa che in passato non si poteva nemmeno ricordare.
E' comprensibile il suo orrore e capisco quanto sia difficile fare i conti con vissuti che non si ricordavano, vissuti anche dolorosi e violenti, ma ci tengo a dirle che quando la mente rimette in gioco ricordi un tempo accantonati nell'oblio significa che si hanno anche le risorse per elaborare e integrare l'esperienza nella propria storia di vita, cercando quanto più possibile di dare un significato utile per continuare a vivere. Quando tutto ciò accade, significa anche che si è pronti per distinguere un passato che ci disturbava e che ci influenzava automaticamente da un presente che potrebbe essere vissuto diversamente, senza confondere e sovrapporre le due cose. Proprio perchè le cose iniziano a farsi chiare e coscienti, possono essere riconosciute per quel che sono, distinguerle da ciò che di nuovo e di diverso ci capita nel presente, agire su di loro per cambiarle secondo le nostre esigenze di vita....soprattutto per la nostra voglia inestinguibile di continuare a vivere.
Non è semplice, lo so bene, ma neanche impossibile.
Insomma, i ricordi emergono per differenziare il presente e dare la possibilità di vedere un futuro diverso.
Un abbraccio forte forte.
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MessaggioTitolo: Re: da 6 a 10 anni:Un mostro   da 6 a 10 anni:Un mostro I_icon_minitime

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