rieccomi.......

buongiorno dott. esposito,stamani sono andata dal dentista e non le dico come ero agitata.comunque mi sono seduta sulla poltrona ed mi sono fatta coraggio pensando a ciò che stà passando mia sorella e morale della favola adesso sono senza un molare,sono stata calma e ho anche scherzato con il mio dentista dicendogli che non lo vedo volentieri e che l'ho antipatico.
a metà marzo dovrò ritornarci perchè ho da levare altre due radici e poi inizierà la fase per rimettermeli.comunque sono soddisfatta perchè sono stata calma e pensi che ero andata in bicicletta e con quella sono ritornata a casa,adesso ho un pò di dolore ma non importa ,il peggio è passato.un caro saluto,francy

Cara Frency,
è sempre un piacere riavere sue notizie!

Come vede, a volte, si tratta di apportare piccoli aggiustamenti ai nostri consueti modi di approcciarci alle cose...solo così ci arricchiamo di nuove, piccole ma significative esperienza che la vita può dispensarci, se siamo pronti a coglierli.

Mi raccomando, non sottovaluti mai il significato che sta sotto ai segnali che di tanto in tanto manifesta: sono un utile strumento per misurare il grado di sacrificio di se stessa e della sua vita per soddisfare aspettative che non l'appartengono.

Un abbraccio forte.

come sempre è stato gentilissimo a rispondermi subito,faccio sempre tesoro dei suoi consigli che mi sono utilissimi
un caro saluto,paola (è questo il mio vero nome)

Anche io non so come mi sono deciso ad andare dal dentista per una caria e una pulizia nelle ultime settimane, e non come mi sia riuscito a convincere interiormente. Forse sarà stata la paura di perdere il dente, che mi ha spinto dopo un anno e mezzo e qualcosa ad andarci per curarlo. La cosa curiosa, e come la mia ansia verso questo appuntamento, sia gradualmente di seduta in seduta diminuita e mi sia trovato più a mio agio di quanto pensassi lì. E cosa più importante non mi sono messo a pensare in maniera morbosa il giorno prima oddio domani devo uscire. Andrebbe sempre così, con questa "relativa" tranquillità di fondo, del non curarmi troppo di quello che farò o devo fare il giorno seguente, anche per altri situazioni più complesse!
Possibilmente la cosa più sconvolgente tenendo conto che il dentista è anche il mio medico è stata passarmi una visita generale e intraprendere certi discorsi per me delicati, e rimanere quasi sconvolto di averne parlato come niente fosse. Discorsi delicati questi con cui io e lei dott. avevamo parlato. Sugli sviluppi, semmai le mando un pvt.

Ciao Squall,
spesso l'aspettativa crea un circolo vizioso imprigionante e dal quale diventa difficile uscire se non introducento elementi nuovi inattesi, elementi che hanno a che fare più col FARE che col PENSARE. Una situazione ansiogena, che crea ansia, paura, bisogno di evitamento e spinta all'insolamento, diventa carica di fantasie, pensieri, sensazioni sgradevoli e vissuti che hanno una loro realtà solo nel dominio del PENSARE...poi, una motivazione improvvisa(il dente) porta a scoprire che quella situazione temuta è carica di altri aspetti che preventivamente non si è preso in considerazione, aspetti di valenza positia che rendono la situazione stessa più piacevole e desiderabile di quello che si potesse lontanamente immaginare. L'esperienza del dentista può presentare una forte valenza terapeutica per lei, in quanto, da ciò che dice, è un modello di come FACENDO...col tempo, le cose cambiano e le idee e fantasie preventive si rettificano con l'esperienza reale vissuta. Sono contento per l'importante traguardo raggiunto...anche se dipende ora da lei dare a questa nuova consapevolezza la funzionalità che merita.
Quando vuole, possiamo continuare insieme il discorso già avviato in privato.
A presto.

anch'io ho una certa fobia per il dentista... mi sono ripromessa di andarci che era Luglio, ma poi ho rinviato e rinviato... ormai è Marzo!
Ma la mia resistenza nasce dal pensare al fatto dell'attesa (è sempre in ritardo!), del perdere mezzo pomeriggio su quella poltrona e soprattutto del conto!!!

A me più di tanto attendere non dà fastidio, (l'unica cosa spesso che mi distrae o tiene troppo sull'attenti è il gioco degli sguardi incrociati che si viene a creare con altra gente che aspetta lì), anche se l'ultima volta ero un tantino seccato e mi si leggeva un pò... da secondo sono uscito per ultimo