sogni inquietanti

Caro dottore,
molto spesso mi capita di fare degli incubi, ma tra questi c'è un sogno piuttosto ricorrente.
Le racconto prima il sogno, così che lei non sia influenzato dalle premesse che posteciperò.
Il sogno è molto breve e quasi sempre molto simile, è per lo più ambientato in casa mia e ha inizio in una situazione che domesticamente è più o meno normale (che sono mezza nuda o in posizioni "non conformi") mio padre si avvicina a me, e io comincio a sentire la sua presenza come qualcosa di sessuale, cioè come quando un uomo mi si avvicina, avverto che si sta avvicinando in quel senso. Io acuisco la situazione (mi scopro di più o mi avvicino a lui). fisicamente (almeno in sogno) sento in qualche modo attrazione fisica ed eccitazione, ma praticamente ho come la sensazione di volerlo mettere alla prova per capire se veramente vuole fare sesso con me, ed è una sensazione di rabbia e di dolore da un lato, ma di vendetta dall'altro, è come se io mi prestassi al gioco doloroso della ragazzina abusata però con una certa soddisfazione per il fatto di poterlo "incastrare" cioè di poter avere una prova eclatante del mio "sospetto". Alle volte ho proprio sognato di pensare "hai visto che era vero!"

Le premesse sono queste: circa 3 o 4 anni fa mi ero convinta con una certa fermezza che lui avesse abusato di me e non me lo ricordassi, non ho assolutamente nessun ricordo, proprio nulla, neppure un flash nè niente di niente, ma parlai all'epoca per molto tempo con uno psicologo un po' più instabile di me che mi convinse in qualche modo di questa cosa e poi lessi alcuni libri di Alice Miller e tutto quello che c'era da sapere sulla rimozione, inoltre in quel periodo vivevo fuori casa, e così mi arresi all'idea che fosse così. Quando poi tornai a casa e, tra l'altro, smisi di frequentare quello psicologo, la situazione era molto molto pesante perchè dopo un lungo periodo da sola tornare a vivere con i proprio genitori è già seccante, vivere poi con quello che ipotizzavo fosse il mio stupratore era piuttosto angosciante. Alla fine della giostra, io ci ho pensato e ho razionalizzato e adesso sono sicura per una serie di dati oggettivi in merito alla mia sessualità (che è comunque poco felice) che non sia mai accaduto neppure lontanamente niente di quello che credevo.

Può darsi che questa cosa mi abbia condizionato così tanto da lasciare ancora convinto qualche parte del mio inconscio che lo sogna? o sono normali sogni da complesso di Elettra? non è che io ne sia particolarmente spaventata, però mi turbano.

La ringrazio,coordialmente
Y.

Ciao cara Yousin,
sono contenta di leggere questo tuo post perchè finalmente inizio a vedere i tuoi sintomi alimentari inseriti in un contesto, anche se fino ad ora trattasi solo di una piccolissima fetta di contesto.

Sogni di questo tipo sono molto comuni come di sicuro saprai visto che ti sei documentata, ed è normale esserne turbati, soprattutto se non si riesce ad attribuirgli un senso.
Sai, indipendentemente da se si tratta di meri sogni o realtà ciò che ora conta è il VISSUTO che hai tu, non è un tribunale in cui bisogna trovare l'assassino o la verità ma è la tua vita e bisogna affrontare i vissuti dolorosi che ti porti ancora dentro e che ti fanno male..
Quindi a mio avviso più che sprecare energie a cercare di capire se son sogni o realtà dovresti cercare di identificare il vissuto emotivo che accompagna quegli episodi, perchè come tu stessa asserisci quel vissuto ancora ti condiziona.
Infatti la prima cosa che mi veniva da chiederti è : come sono i rapporti con tuo padre e con la tua famiglia ora?
Dal racconto del tuo sogno emerge : "è una sensazione di rabbia e di dolore da un lato, ma di vendetta dall'altro". , mi chiedevo quanto esperissi tutto ciò nei confronti di tuo padre nella vita reale...

Un'altra domandina, accenni al rapporto con lo psicologo, non so dai termini che utilizzi (più o meno inconsciamente) noto qualcosa di diverso del rapporto terapeuta/paziente, mi sbaglio? Se ti va spiegati meglio.

Un abbraccio forte forte

cara dottoressa,
la ringrazio della solerzia nel rispondere.
Comprendo perfettamente che l'atteggiamento da tribunale sia inutile e riconosco che spesso lo ho, ma cerco di moderarmi di molto rispetto a quello che era negli anni passati, ma non capisco chiaramente cosa voglia dire cercare di identificare il vissuto emotivo che accompagna quegli episodi? non è quello che ho scritto? il vissuto che accompagna i sogni?
sono turbata, triste, arrabiata, o il vissuto che mi accompagna alla veglia? in quel caso, non lo so.
I rapporti con la mia famiglia sono piuttosto buoni, anche se vengo da un periodo un po' di depressione e di grossa ricaduta bulimica e quando capita così ovviamente sono molto suscettibile con chicchessia.
Attualmente il rapporto con mio padre in particolare non è cattivo, certo non è quello della famiglia del mulino bianco ma, come ha detto lei stessa quello non esiste. Diciamo che non c'è molta confidenza fisica tra di noi, non capita mai che ci abbracciamo o tocchiamo in generale, anche questa condizione però non so se preesisteva o è nata quando io mi sono convinta della storia dell'abuso rimosso. Non è mai stato idilliaco perchè probabilmente lui a sua volta è una persona con qualche problema, ora meno ma quando ero piccola di più, alternava momenti di grande affetto a momenti di rabbia folle e anche violenza, di questo io ne ho piena consapevolezza e giudico di averlo "superato" resta il fatto che ora che mio fratello vive fuori italia da un paio d'anni e lui ogni tanto vorrebbe riversare affetto e attenzioni verso di me io non glielo consento. Insomma va bene ma ha dei limiti.
In sintesi io ho esperito nella vita reale il desidero di "vendicarmi" delle sue mancanza, ma in qualche modo l'ho fatto e adesso mi sento abbastanza tranquilla rispetto a lui.

Per quanto riguarda lo psicologo avevo scritto di un rapporto virtuale credo, ad ogni modo era uno psicologo conosciuto in un forum, come questo, che per un po' aveva, a suo modo cercato di aiutarmi, con il quale poi concretamente ho avuto anche una mezza relazione, e che ad ogni modo, era ancora più squilibrato di me.

Cara Yousin,
cerco di essere più chiara.
Intendevo dire di provare a collegare i vissuti emotivi che esperisci nei sogni con la realtà, perchè un senso c'è sempre.

Per quanto riguarda i rapporti con la tua famiglia, come sei riuscita a vendicarti nei confronti di tuo padre?
Spiegami meglio.
Ed il fatto di non consentirgli di "riversare affetto ed attenzioni" su di te, come lo vivi? E lui come lo vive?

Per quanto concerne invece il tuo rapporto con lo psicologo, in che senso avete avuto una mezza relazione? Vi siete incontrati live o è rimasta sul "virtuale"? Se ti va raccontaci..


Un abbraccio forte

E poi dici che non riesci a trovare "nessuna sofferenza" dentro di te?.
Sei proprio sicura di aver veramente "superato" gli eventi del passato.

Te lo dico perchè anche io ero convinto di aver fatto pace con il passato e con mio padre. Ma mi sono accorto che non era così. Che non avevo superato un bel niente. E che il dolore era ancora lì, in attesa di essere vissuto.

Anche io a volte ho difficoltà nel distinguere i ricordi dai sogni. E la Dott.ssa mi ha dato la stessa risposta. Ma non è che l'ho capita molto .

A presto

Cosa non ti è o non ti è stato chiaro Sergio ?

Gentile dottoressa,
purtroppo continuo a non capire cosa voglia dire collegare i vissuti emotivi dei sogni con la realtà? in pratica che devo fare?

Per quanto riguarda i rapporti con la mia famiglia, forse non ho usato il termine più adatto, intendevo solo dire che i problemi che c'erano stati in passato ora si sono appianati e quindi io mi sento tranquilla rispetto a lui.
Inoltre mio padre, a seguito di un incidente è rimasto fisicamente impossibilitato a qualsiasi forma di "violenza" fisica e anche emotivamente è più vulnerabile, forse un po' mi sono realmente vendicata rispondendogli e ignorandolo, ma ripeto, questo appartiene al passato.
Il fatto che non abbiamo un rapporto affettivo che si estrinsechi in effusioni fisiche per me non è un gran problema, quando apre le braccia per abbracciarmi il cambio strada, quando mi chiede un bacio sulla guancia qualche volta io faccio il possibile per rendere la pratica rapida e minimale e per non essere troppo scortese con lui, di fatto qualsiasi contatto con lui mi infastidisce, anche una pacca sulla spalla mi irrigidisce e mi disturba.
Lui come lo vive? probabilmente nè è un po' dispiaciuto, percepirà in qualche modo qualche cosa di strano, alcune volte è capitato che mia madre mi chiedesse di renderlo partecipe di qualcosa che a lei dicevo perchè lui si lamenta di essere escluso, io quando è nelle mie possibilità (cioè se mi va e non mi disturba) cerco di farlo, nei limiti del possibile per me, ma non sono certo angosciata del suo dispiacere.

Una mezza relazione è una cosa che non diventa proprio una relazione perchè poi per qualche ragione finisce prematuramente, ci siamo visti in 3 o 4 occasioni, siamo stati insieme, fine.

Caro Sergio,
Credimi non vi mento, nè mento a me stessa, non mi nascondo dietro a un dito nel diro che non trovo nessuna sofferenza, questo è realmente quello che provo. In passato ho provato dolore, non ho trascorso una esistenza idilliaca fin'ora ma oggi, adesso, io sto bene, mi sento benissimo, non sono triste, non sono più tanto malinconica, non sono arrabiata, non sono sofferente.
Forse non ho superato qualcosa che invece adesso sto ignorando, probabilmente è così
ma parlo tranquillamente di quello che mi è successo e non sento grandi turbamenti nel farlo, una volta non parlavo affatto.

Riguardo ai sogni penso che la dottoressa intendesse dire che poco importa la loro veridicità, importa quando ti svegli come stai e come influiscono sulla tua vita. Io stanotte mi sono resa conto di aver sognato almeno per 3 o 4 volta che mio fratello era morto in un incidente...

see u

Cara Yousin,


" poco importa la loro veridicità, importa quando ti svegli come stai e come influiscono sulla tua vita" , intendevo in realtà tutto il contrario, ovvero quanto le emozioni che esperisci (più o meno inconsciamente) durante la veglia influiscono sui contenuti dei tuoi sogni...

Per quanto riguarda invece il rapporto con tuo padre anch'io la penso in linea di massima come Sergio. Sento ancora "viva", presente e condizionante la tua rabbia ed i conseguenti blocchi nei suoi confronti, reagisci "congelandoli/ti" ma sono presenti e questo è un segno che non sono stati adeguatamente affrontati...Ricorda Yousin è una strada sicuramente tutta in salita ma non è mai troppo tardi per "scongelarli/si" da tutti i punti di vista.


Un forte abbraccio

quanto le emozioni che esperisco durante la vegli influiscono sui sogni? zero assoluto, non c'è nessuna correlazione, non c'è nessun evento fisico e emotivo diurno che corrisponde a conseguenti sogni notturni.

per quanto riguarda mio padre anche io penso quello che pensate voi due, sono bloccata e non capisco perchè
quello che veramente mi condizione è capire se mi sono influenzata o meno con quella storia di due anni fa