Lo avete mai fatto?

Ciao sono curiosa....lo avete mai pensato, provato o fantasticato sulla vostra morte?
Bene io si tutte e tre.....:
- pensato, ogni giorno, ogni ora, ogni momento.... non c'è notte in cui io non mi addormenti e la desideri, la cerchi e preghi il Signore affinchè si ricordi della mia anima;
- provato (nel senso tentato il suicidio), ebbene si l'ho tentato, e per ben due volte e ogni volta niente, non ci sono riuscita, e sapete qual'è la cosa peggiore? che nessuno lo sa o lo immagina....ho preso la bellezza di 9 la prima e 11 la seconda pillole psicofarmaci di vario genere, ma solo tanto sonno e niente...ho scoperto sulla mia pelle che non è così facile come fanno credere...il suicidio per overdose da farmaci non è così facile come si pensa o forse non era giunta la mia ora;
- fantasticato, tanto, come non pensare a quando si morirà e come faranno gli altri, se soffriranno se piangeranno o se a loro non interesserà nulla, se manchererei a qualcuno....
Quindi riassumendo ci penso tanto e la desidero ma credo che non proverò più a togliermi la vita...aspetterò con ansia che arrivi, pregherò anche ma non ci proverò più, ho capito che non è il mio momento ma che prima o poi arriverà.
Vorrei sapere cosa ne pensate...se avete anche voi passato dei momenti come i miei se vi rispecchiate in quello che vi ho scritto, ho letto che con i nostri messaggi possono aiutare, quindi se qualcuno si trova nella mia stessa situazione spero che sapere che non è sola o solo lo possa aiutare ad andare avanti.

Provato no, ma pensato o fantasticato, e per certi versi addirittura progettato, assolutamente sì.

L'argomento morte, così come l'argomento suicidio, è qualcosa che non può assolutamente mancare quando si parla di sofferenza della mente. Perchè quando la sofferenza sembra insopportabile, quando ti sembra semplicemente di non esistere, quando si cerca una via di fuga da se stessi, beh, c'è forse un modo più sicuro ed efficace?

Così come l'argomento "cosa lascerò di me". Ci sarà qualcuno al mio funerale o anche lì sarò solo come mi sento in questo momento?

La morte è certamente un pensiero che ciclicamente si ripresenta, ma devo dirti che oggi come oggi non mi interessa più cosa lascio dietro di me. Se qualcuno si ricorderà di me o meno, sinceramente non mi tocca più. Perchè la cosa importante non è cercare di morire, ma cercare di vivere, con tutta la sua difficoltà, con tutte le mie difficoltà.
Cercare di arrivare a quell'inevitabile momento con l'idea che guardando indietro la mia vita io possa dire: "Non so quante volte ho sbagliato, o quante volte ho fallito, ma non ho mai smesso di provarci, e più di questo non potevo fare"

io ti dico solo che una volta stavo provando a farlo, non lo avevo progettato ma avevo avuto una crisi mentre stavo facendo attività fisica e (non mi va di andare nei dettagli) ...... mi sono fermata all'ultimo mpmento, sarebbe risultato un incidente ... sai cosa mi ha fermato ? ..... ho pensato alla mia famiglia, alle persone che mi vogliono bene e li ho visti piangere e soffrire per colpa mia e in seguito a questo episodio ho avuto delle vere e proprie crisi di pianto davanti ai famigliari perchè non sapevo come spiegare loro il mio malessere e così l'ho raccontato alle mie amiche virtuali che mi sono state vicine e ho cominciato come una matta a trovare qualcuno che mi potesse aiutare e ... quando è avvenuto ho parlato di questo episodio già nella seconda seduta .....

Carla, devi tirare tutto fuori, fallo qui, con il tuo dottore, di chi ti fidi ...... lo dico sempre, i pensieri malati non devono rimanere dentro altrimenti si rafforzano e s'impossessano di noi e dominano ....... non aver paura di essi, non sei l'unica a pensarli, sono comuni e possono essere gestiti .....

Con la mia dott ho affrontato anche questo ..... il suicidio è una cosa che non riesco a togliermi dalla testa, adesso che sto meglio logico che non ci penso e lo sento lontano ma ..... quando arrivano le crisi quel pensiero ritorna e ogni volta devo combatterlo, io lo chiamo " IL MIO PIANO B " .............

Anch'io come Sergio ho fantasticato .......
Anch'io come te mi addormentavo la notte e pregavo ns Signore di portarmi via ... fortuna che non mi ha ascoltato !!!


Sai quanti hanno letto questo post e si riscontrano nei ns pensieri ???


... Carla adesso voglio viverla sta vita e da quando ho chiesto aiuto e ho tante amicizie che mi capiscono io non mi sento più sola e adesso sto cercando di trovare la mia strada e nonostante i continui sbagli continuo a provare e vado avanti ..... e fortuna che ho anche una famiglia sulla quale posso contare e che per tanti anni hanno cercato di capire i miei comportamenti e fatto di tutto per aiutarmi ma sono stata io che non volevo far conoscere la parte malata di me ..... adesso sanno qualcosa e va meglio per me !!! ....

In bocca al lupo per tutto

carla anche io lo pensato lo fantasticato continuo a pensarlo la prima volta che lo pensato è stato a 15 anni quando ho passato il periodo più brutto diciamo be l avevo progettato ma mi ha fermato una mia prof con le parole mi ha fatto capire e pensare alla mia famiglia e alla sofferenza che avrei creato cmq lo sto pensando ancora è un pensiero difficile da togliere l unica cosa che non me lo fa fare è il pensiero della mia famiglia

Mi riaggancio a questo post per esprimere pensieri che mi frullano in testa da qualche giorno.
Tempo fa ho ascoltato "Grazias alla vida" di Violeta Parra, ponendo grande attenzione al testo.
Sono parole che richiamano alla meraviglia della vita stessa. Al fatto che il solo essere vivi è di per sé un fatto straordinario. Il poter vedere, il poter parlare il poter ascoltare, il provare emozioni. La vita è piena di tutto questo e troppo spesso lo diamo per scontato, dimenticando quanto è straordinario.
Incuriosito sono andato a cercare qualcosa sulla sua vita e, sorpresa (almeno per me), ho scoperto che è morta suicida all'età di 50 anni.
Ora questo mi ha colpito. Come si fa a sentire una così profonda gratitudine per le cose semplici della vita e allo stesso tempo arrivare al punto di non tollerarle più? Di non riuscire a trovare più in esse la bellezza della vita stessa?

In sostanza, come si fa ad amare la vita?

sergio67 ha scritto:

Come si fa a sentire una così profonda gratitudine per le cose semplici della vita e allo stesso tempo arrivare al punto di non tollerarle più? Di non riuscire a trovare più in esse la bellezza della vita stessa?

In sostanza, come si fa ad amare la vita?

Caro Sergio, è vero la vita è bella, fantastica, se ci guardiamo attorno vediamo che dovremmo essere grati dell'opportunità che il Signore ci ha dato facendoci nascere e vivere, ma spesso anche se siamo grati ed amiamo la vita questa può essere dura e difficile, nei momenti più neri ci dimentichiamo di tutto anche solo per stanchezza.
Io amo la vita, la mia famiglia, i miei amici e tutto ciò che mi circonda anche se ci sono stati tanti risvolti negativi, la amo comunque, spesso però la stanchezza prende il sopravvento e tutto viene offuscato, niente è più reale e l'unica via d'uscita che si vede all'orizzonte è la morte stessa.....con questi pensieri 2 giorni fa ho fatto una bella passeggiata sui binari del treno, ho camminato per molto molto tempo (circa 1 ora) andando verso le campagne sempre sui binari, fino a quando un bambino mi ha vista e mi ha chiesto: "Signora che fa lì è pericoloso, la mia mamma mi dice sempre di non superare la linea, lei non ce l'ha una mamma che gliel'ha detto?" era un bimbo piccolo che giocava in campagna da solo con la bici, ho riso e ho risposto solo "Si ce l'ho la mamma, non ti preoccupare piccolo non mi farò nulla" e sono tornata a casa con l'autobus.
Ora ripensandoci penso che quel bimbo mi ha salvata senza saperlo, se fosse passato il treno non sarei forse più qui, non so infatti se mi sarei spostata e non lo saprò mai, ti assicuro che questo non significa che non ami la vita, e che ognuno ha il suo modo di amarla bisogna solo cercarlo.

Pensato spesso, in alcuni periodi continuamente. Quanto al provarci non sono mai riuscito ad andare fino in fondo, anche se l'intenzione c'era.

an-ki ha scritto:

Pensato spesso, in alcuni periodi continuamente. Quanto al provarci non sono mai riuscito ad andare fino in fondo, anche se l'intenzione c'era.

Prima di tutto benvenuto tra noi an-ki....poi spero che tu non arrivi mai a pensarla come me....io voglio morire e mi sono data un termine, se non migliorerò entro quel termine mi ucciderò e questa volta userò una tecnica in cui è certa la morte....è triste ma è la realtà dei fatti.
Tu da quello che scrivi hai ancora tanta voglia di vivere e allora ti dico di combattere....puoi farcela!!!!

Scusa la curiosità, ma come lo misuri il miglioramento?

an-ki, benvenuto. Ti va di aprire un post tuo e di raccontarci qualcosa? O anche di passare qualche volta dalla chat?

sergio67 ha scritto:

Scusa la curiosità, ma come lo misuri il miglioramento?

Caro Sergio ti sembrerà strano ma a me basta ritrovare una piccola speranza di miglioramento, che può essere un dormire un pò di più....un limitare il mio pensiero ai medesimi ricordi ( non so anzichè pensarci ogni ora magari ogni due ore.....capito pensarci un pò meno??).....riuscire a ridere ogni tanto o riuscire a dire si per un uscita o semplicemente alla richiesta delle amiche di andare a prendere un gelato....piccole cose....riuscire a capire che posso migliorare la mia vita e che nulla è perduto.

Grazie ad entrambi per il benvenuto.
Carla ti auguro di riuscire nei tuoi piccoli miglioramenti, anche se forse faresti meglio a lasciar stare scadenze definitive. Ma se nel tuo caso è un metodo che riesce a spronarti, buona fortuna.

Per la cronaca oggi ho avuto un segno che lecose possono migliorare....ho finalmente raccontato tutto ma tutto al mio psicologo e ora mi sento molto molto meglio mi sento e sono fiduciosa....speriamo duri